Luca Garruba
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Il tanto atteso accordo di libero scambio tra Turchia e Singapore (TRSFTA) è entrato in vigore il 1° ottobre scorso. L’accordo apre la strada ad uno scambio più libero di beni e servizi e ad ulteriori opportunità di investimento tra i due paesi. Il TRSFTA, firmato per la prima volta nel novembre del 2015, copre un’ampia gamma di settori, tra cui beni e servizi, commercio elettronico, proprietà intellettuale, concorrenza e trasparenza.
Secondo l’accordo, le tariffe per le esportazioni di Singapore in Turchia saranno eliminate inizialmente per un 80% per arrivare fino al 95% entro i primi 10 anni.
Gli esportatori, tuttavia, dovranno ricordare che il trattamento tariffario preferenziale consentito in virtù della TRSFTA concerne solo i dazi doganali. Tutte le altre imposte, come le imposte sui beni e sulle prestazioni e le accise, sono escluse dall’ambito di applicazione dell’accordo e rimangono applicabili alle condizioni standard.
Altri vantaggi fondamentali nell’ambito dell’accordo riguardano anche la sfera non tariffaria: infatti, sia la Turchia che Singapore, adotteranno norme e pratiche comune in materia di etichettatura e packaging; sarà consentito l’accesso a contratti per appalti pubblici, oltre alla possibilità di accedere, agevolmente, al mercato dei servizi dell’altro, compresi i servizi al dettaglio, i servizi alle imprese e i servizi di costruzione.
Le imprese di Singapore potranno trarre grande vantaggio da tale accordo, grazie alla posizione strategica della Turchia e dei suoi accordi commerciali con Paesi europei, Medio Oriente e Africa. Inoltre, la Turchia rappresenta mercato dinamico e rilevante per le imprese di Singapore, con una popolazione di 80 milioni e un prodotto interno lordo di quasi 860 miliardi di dollari nel 2016.
Medesimi benefici otterranno le aziende turche che, tramite tale accordo, avranno facile accesso al mercato ASEAN e potranno godere degli accordi doganali che intercorrono fra Singapore e gli altri Paesi ASEAN.