Luca Garruba
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Mentre il Myanmar continua il proprio processo di apertura e liberalizzazione della sua economia, si sono registrati diversi cambiamenti per quanto riguarda il numero di investimenti esteri che il paese ha autorizzato. Ciò si è verificato in parte grazie al varo di nuove leggi e regolamenti che il governo ha promulgato nel tentativo di migliorare l’ambiente imprenditoriale del Paese.
Al fine di attrarre nuovi investimenti, il governo del Myanmar ha lavorato al fine di migliorare l’atmosfera di investimento attraverso l’aggiornamento della struttura giuridica inerente le procedure per gli investimenti, così come la modernizzazione delle sue infrastrutture. In particolar modo, per quanto riguarda gli investimenti, il Paese ha unito due delle sue leggi sugli investimenti stranieri.
Nonostante una serie di settori di investimento sono stati aperti agli investimenti stranieri, quest’ultimi continuano a concentrarsi su industrie basate sulle risorse naturali, in particolare energia idroelettrica, gas naturale e settore minerario.
La grossa mole che si è riversata in Myanmar desta qualche preoccupazione per il governo birmano per quanto concerne gli incentivi offerti agli investitori stranieri, considerati troppo “generosi”. Inoltre, il governo teme che gli incentivi attuali possano essere sfruttate da investitori “irresponsabili”. Pertanto, si prevede che, entro la fine di questo anno, il livello di incentivi sia ridotto.
Secondo il principale consigliere economico del presidente Thein Sein, Aung Tun Thet, nel 2014 il Myanmar ha fatto registrato un record di investimenti stranieri, pari a 8 miliardi di dollari. Il Paese ha fissato, inoltre, un ambizioso obiettivo per il futuro: attrarre 10 miliardi di dollari di investimenti stranieri entro il 2020.
Tale obiettivo potrà essere raggiunto anche attraverso l’accordo di protezione reciproca degli investimenti Myanmar-Unione Europea che sarà operativo entro l’inizio del 2016. L’accordo sarà giuridicamente vincolante per gli investimenti privati in Myanmar effettuati da tutti gli Stati membri dell’Unione europea (UE).
Occorre osservare che l’aumento degli IDE creerà nuovi posti di lavoro per i cittadini birmani, garantendo un aumento delle esportazioni e lo sfruttamento di nuove tecnologie; tuttavia, è necessario che le aziende garantiscano l’etica della qualità.
Attualmente, l’UE presenta un surplus commerciale con il Myanmar. Nel 2014, l’UE ha esportato circa € 494.000.000 di merci verso il Paese, mentre l’import raggiunge solo quota di 392 milioni di euro.