Luca Garruba
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Il governo del Ghana sta valutando la possibilità di garantire dieci anni di esenzioni fiscali a tutte le società straniere che decideranno di investire nel Paese. La decisione deve ancora essere avallata ma in base a quanto riportato dall’amministratore delegato del Ghana Investment Promotion Centre, Yoofi Grant, la strada che si sta profilando è questa.
Affinché le modifiche vengano effettivamente realizzate, sottolineano alcuni media locali, sarà necessario rivedere alcune normative della legislazione ghanese: in particolare, sarà fondamentale ridurre il capitale minimo richiesto per effettuare investimenti, mentre, un secondo elemento che potrebbe essere modificato, concerne il divieto posto ad operatori stranieri di lavorare in alcuni ambiti specifici dell’economia.
Secondo Grant, il Ghana potrebbe diventare il punto di ingresso in Africa occidentale e le esenzioni fiscali permetterebbero alle grandi società di stabilire i propri uffici regionali nel Paese.
Il Ghana è, attualmente, il 72° paese al mondo per libertà economica, per miglioramento del quadro normativo e per maggiore apertura del mercato; tra gli elementi di debolezza, diversamente, si individua la difficoltà di accesso al finanziamento. Il Paese si posiziona al quinto posto tra quelli dell’Africa Sub-Sahariana e ha conseguito risultati significativi nella riduzione della povertà, nonostante il rallentamento della crescita economica.
A fine dicembre 2016 sono state ultimate le procedure necessarie all’applicazione provvisoria dell’Accordo di partenariato economico (APE/EPA) interinale tra il Ghana, da una parte, e la Comunità europea e i suoi Stati membri dall’altra. Lo ha comunicato l’Agenzia italiana delle dogane e dei monopoli, specificando che l’accordo si applica provvisoriamente a decorrere dal 15 dicembre scorso.
Nel terzo trimestre 2016 sono stati avviati 46 nuovi progetti d’investimento da parte di società non ghanesi, per un valore complessivo di 241 milioni di dollari; 34 di questi progetti fanno capo esclusivamente a società estere, mentre 12 risultano essere joint-ventures tra società ghanesi e partner stranieri, due progetti provengono da capitali italiani. Tuttavia, il principale investitore in Ghana, come nel resto dell’Africa, è la Cina
A settembre del 2016 le esportazioni di prodotti italiani in Ghana sono cresciute, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, del 15,6%. L’Italia è il quarto fornitore del Ghana tra i Paesi dell’Area euro e investe soprattutto in energie rinnovabili e agroalimentare.